martedì 23 agosto 2016

Paranormalmente - Kiersten White

Titolo: Paranormalmente

Autore: Kiertsten White

Trama:Evie sogna una vita normale, ma quando a sedici anni si ha il dono di vedere i mostri e si è un'agente del Centro Internazionale del Contenimento del Paranormale anche la ricerca della normalità può essere un'avventura. Se poi ci si mette una sirena come amica del cuore, una fata dei boschi maschio come ex e una cotta per un aitante mutaforma, la missione diventa quasi impossibile... Ma fra mille avventure e qualche momento di romanticismo, dopo aver sconfitto un'oscura profezia delle fate, aver salvato il mondo del paranormale e aver fatto i conti con la sua vera identità, Evie, accoccolata sotto una coperta con Preston, il suo mutaforma, sentirà le loro anime fondersi e l'amore trionferà su tutto, nel mondo normale, e anche in quello un po' più strano.





Penso che fosse da tempo che non trovavo una protagonista simpatica e carismatica come Evie, (e per dirlo io di una fissata col rosa vuol dire tanto.)
Evie è una ragazza che scopre pian piano di avere di normale ben poco, mentre invece noi scopriamo non essere poi così diversa dalle normali ragazze. Bhè, sì, problemi, ubicazione lavorativa e ragazzi a parte.
Dopotutto quale sedicenne non è almeno stata ingaggiata almeno una volta per una missione contro vampiri melodrammatici o aver camminato sul sentiero delle fate avvinghiate al braccio di un'avvenente fata?
E anche se questa saga è caratterizzata da uno stile leggero e molto scorrevole è impossibile non notare la profondità con cui viene affrontato l'argomento del libero arbitrio, della solitudine, del trovare se stessi.
Per non parlare dei raggiri che la White è riuscita a inventare. Ok, non saranno ai livelli di Sherlock Holmes o Moriarty, ma a parer mio sono pur sempre geniali!
 Vorrei, inoltre, seriamente dedicare un applauso a Kiersten White, per aver trovato fino all'ultimo una scappatoia per risolvere qualsiasi, e intendo qualsiasi problema sorto in questa saga.
E per aver creato personaggi così simpatici e definiti, arrivata all'ultimo libro mi sono seriamente affezionata a tutti (anche a Reth sì, ah mannaggia, il mio cuoricino soffre ancora.)
Quindi cosa aspettate? Andate a scoprire il vero aspetto di unicorni, vampiri, esseri elementari, e tutti i segreti sulle fate che nessuno ci ha mai raccontato fino ad adesso.

Voto: 8

lunedì 18 aprile 2016

Immobile.

Immobile.
Fredda e bianca come la pietra, i rossi capelli aperti come un ventaglio sulle candide lenzuola. Una fiamma viva, in contrasto, con quel corpo morto.
Le palpebre calate sugli occhi, condannati nell’immobilità della rassegnazione di quei ultimi istanti.
Posò le grandi mani sul suo collo, seguendo quei segni rossi che egli stesso aveva impresso. 
Strinse forte.
Pregando che morisse ancora.
Pregando che tornasse in vita.
La fronte contro la sua, i respiri che si sarebbero dovuti fondere rimasero uno solo.
Si erano fatti male per una vita.
Baciandosi prima, e l’attimo dopo mordendosi fino a sanguinare, si erano feriti nel corpo, e si erano scavati crateri nella mente, andando a colpire dove faceva più male.
Avevano usato le parole come lame affilate, più dolorose di qualsiasi pugno, ferendosi più di chiunque altro, senza mai lasciarsi.
Lei, però, era più dura, più cattiva.
Lei lo avrebbe ucciso.
E invece lui aveva ucciso lei.

Aveva vinto, le era sopravvissuto, aveva vinto.
E aveva perso.
Perchè morta lei era morto anche lui.

giovedì 28 gennaio 2016

NON UN VERO POST!

Questo non è né un vero post, né una recensione, ma solo un'avvertenza, per tutti i fan della saga di Half Bad (se non siete ancora fan cosa state aspettando eh? Cosa? COSA? C O S A !?):A quanto pare Sally Green ha rilasciato il primo capitolo del nuovo libro in inglese!Ed ecco a voi il link per poterlo leggere:http://www.theguardian.com/childrens-books-site/2015/dec/04/sally-green-half-lost-first-chapter-half-wildHere you are!

Kitchen - Banana Yoshimoto

Titolo: Kitchen
Autore: Banana Yoshimoto
Pagine: 133
Trama: E' un romanzo sulla solitudine giovanile. Le cucine nuovissime e luccicanti o vecchie e vissute, che riempiono i sogni della protagonista Mikage, rimasta sola al mondo dopo la morte della nonna, rappresentano il calore di una famiglia sempre desiderata. Ma la grande trovata di Banana è che la famiglia si possa, non solo scegliere, ma inventare. Così il padre del giovane amico della protagonista Yuichi può diventare o rivelarsi madre e Mikage può eleggerli come propria famiglia, in un crescendo tragicomico di ambiguità. Con questo romanzo, e il breve racconto che lo chiude, Banana Yoshimoto si è imposta all'attenzione del pubblico italiano mostrando un'immagine del Giappone completamente sconosciuta agli occidentali, con un linguaggio assai fresco e originale che vuole essere una rielaborazione letteraria dello stile dei fumetti manga.





Kitchen è la prima opera di Banana Yoshimoto, e come tutto quello scritto da questa donna, l'ho amato.
Davvero, io sarò forse di parte, ma questa donna potrebbe scrivere un post-it, che risulterebbe meraviglioso!
Col suo stile semplice, gentile ma anche schietto e sincero Banana riesce a parlare degli avvenimenti più dolorosi della vita di una persona, e delle situazioni più complicate e inimmaginabili senza risultare pesante, ma anzi regalando un senso di accettazione (nel senso positivo del termine) e pace interiore, creando storie semplici e pregne di poesia.
E' questo il caso di Kitchen.
Una storia che parte proprio da qui, dalla cucina, luogo dove ci si riunisce e si manga insieme, il tempio "della famiglia", famiglia non più intesa semplicemente come legami di sangue, ma solo come legame.
E allora avere un padre che decide di diventare madre non è più un problema, non avere più parenti prossimi in vita diventa meno pesante perché si riconosce che non è lo stesso sangue a formare una famiglia, ma l'essere vicino a qualcuno in modo speciale.
Non bisogna essere veri fratelli per sentircisi tali.
Kitchen affronta la perdita di qualcuno di caro, di scontato quanto importante come un familiare, l'ultimo familiare; il senso di solitudine, di non-appartenenza, l'affrontare tutto questo e uscirne, felici a modo proprio.
"Questo libro è straordinariamente semplice e disarmante nella sua semplicità. Cucinare per qualcuno, dividere con lui il cibo, lavare un'intera cucina fino a farla risplendere: da ogni gesto trasuda amore per l'altro, vicinanza, condivisione, quotidianità. Famiglia."


Voto: 8

domenica 24 gennaio 2016

Libri deludenti 2015

Ho già fatto la somma finale dei libri che ho preferito nel 2016, ma nell'altro braccio della bilancetta sono presenti libri che invece mi hanno deluso (e specifico che non per forza devono non essermi piaciuti, alcuni io per prima ammetto che sono buonissimi libri, ma emmm, mi aspettavo di più)
HERE WE GO:


L'ultimo sacrificio - Richelle Mead 


Io davvero ho amato la saga dell'Accademia del vampiro; Rose è un personaggio coi fiocchi e i controcazzi: ironica, intelligente; soprattutto ho apprezzato la sua crescita durante la storia; adoro anche tutti gli altri personaggi (Adrian, my love), e nell'ultimo ho finito per apprezzare anche Dimintri (che non è che a me fosse mai piaciuto così tanto).
Chiunque abbia letto la saga sà che il libro precedente finiva con un grosso colpo di scena, che mi aveva reso curiosissima, e anche nell'ultimo essi non mancano; segreti, congiure, ribaltamenti di opinioni, tutto assolutamente magnifico.
Purtroppo però gli ultimi capitoli, il vero è proprio finale, mi ha deluso.

Non fraintendetemi, tutte le varie motivazioni e spiegazioni hanno senso, ma mi sembra tutto un po' affrettato e soprattutto molto ingiusto per chiunque fuorchè Rose!
Cioè, si ritrovano tutti con la merda fino al collo, situazioni che meriterebbero uno psichiatra personale, però per lei, e volendo solo lei, è arrivato l'happy ending, (per non parlare della scenata finale di Adrian che era totalmente fuori dal personaggio a parer mio, giustificata, ma quello non è Adrian e nessuno venga a dirmi il contrario!)
Quindi ecco, il finale non mi convince appieno, per quanto riconosca che come il resto della saga sia un bellissimo e avvincente libro!


Tienimi con te - Jessica Sorensen

Non mi dilungherò troppo su questo libro perchè ho scritto una recensione che trovate nel blog, però sì, forse il primo mi era sembrato più bello di quanto oggettivamente fosse, ma questo libro l'ho trovato per il 50% inutile.
La prima parte è letteralmente scritta per aggiungere pagine, poichè inutile, ripetitiva, e assolutamente piena di cliché, rubando spazio che poteva essere dedicato meglio alla psicologia dei personaggi.
Delusion, delusion, delusion.


Chimaira - Massimo Manfredi


Allora, dovete sapere che a casa mia siamo tutti appassionati di storia (anche se facciamo schifo con le date in modo assurdo), quindi un "classico" come Manfredi non manca nel nostro repertorio, e tutti i libri che avevo letto finora mi erano anche piaciuti tantissimi, ergo, ero partita con alte aspettative e ottime speranze.
Solo che poi il libro non le ha rispettate; come per "L'ultimo sacrificio" questo non è un brutto libro, dopotutto ha comunque basi storiche, senza dare troppo il senso di leggere un libro "di scuola", c'è il mito, il mistero, il soprannaturale storico e tutto, ma l'ho anche trovato più pesante degli altri suoi libri e ammetto che l'ambientazione ai giorni nostri non mi convince quanto le tipiche ambientazioni del Manfredi.
(W L'ultima legione anche se storicamente fa skifo)


Opposition - J.L. Armentrout 

Questo tag è di finali deludenti.
Alzi la mano chi arrivato a questo libro non si è un po' annoiato di Daemon e Katy.
Nel senso, il penultimo libro aveva avuto un finale SBAM, che ti faceva desiderare di avere il seguito già in mano, e poi Opposition riprende così, un po' moscio, con quelli che dovrebbero essere "colpi di scena" che forse, e dico forse, potranno persino aver sorpreso, ma che non avevano ne capo ne coda.
E una delle scene finali:

SPOILER



Come se davvero qualcuno potesse davvero credere che Daemon sarebbe morto a dieci pagine dalla fine per uno sparo.
No.
Tutto molto forzato.


Silver, L'ultimo Segreto - Kerstin Gier

Mi piange il cuore a dover nominare questo libro, ma la verità è che devo.
Ho aspettato questo seguito per tipo, tutta un'estate e forse anche più?
Sò che la Gier tende a scrivere finali un po' affrettati, ma un'altra cosa che mi ha deluso è che mi aspettavo di più; dopo tutto quello che succede nel secondo, e la sua gravità, il terzo libro mi sembra troppo semplice.
Niente grande scontro, niente momento in cui tutto sembra finito, dove sembra non ci sia speranza; la storia è quasi più concentrato sulla questione "prima volta" di Liv che "come sconfiggiamo il super cattivo che può fare davvero un gran bordello?"
Amo la Gier, amo Silver, e amo Liv e tutti gli altri, ma dall'ultimo libro della trilogia mi aspettavo un po' di più ):



Detto questo, questi sono i libri che semplicemente mi aveva dato aspettative maggiori, la maggior parte non si merita nulla di meno di un 7 come voto, come ci sono moltissimi altri libri che non mi hanno fatto impazzire nel 2015, libri però di cui avevo 0 apsettativa.

Invece quali sono i vostri libri del 2015 che vi hanno deluso?
E tra quelli da me citati ne avete letti qualcuno e (non) concordate?





giovedì 21 gennaio 2016

Il Potere del fuoco.

Titolo: Il Potere del fuoco
Autore: Josephine Angelini
Pagine: 373
Trama: Lily è tornata nella sua Salem, dopo essersi sottoposta alla prova della pira per sostenere l'esercito dei Senza terra nella battaglia contro la perfida Lillian. Finalmente potrebbe vivere il suo amore con Rowan e pensare a un futuro insieme, ma il ragazzo non riesce a dimenticare di aver abbandonato il suo popolo, e la voce di Lillian continua a insinuarsi nei pensieri di Lily, chiedendole di tornare. È il momento di chiudere i conti aperti nell'altro mondo, ma questa volta non sarà sola. Accanto a lei ci sono gli amici di sempre, soprattutto Tristan, che non si tira indietro nemmeno dopo essersi scoperto perdutamente innamorato di Lily, proprio adesso che l'ha persa per sempre...









L'Angelini torna col secondo capitolo della saga del fuoco,
dopo che avevamo lasciato Lily e Rowan sul rogo.
Questo libro ha un inizio più lento rispetto al precedente, e a parer mio meno emozionante (ma ritengo che la causa sia il mondo "di Lily" che è meno emozionante che quello "di Lilian"), ma, anche se ero un po' spaventata inizialmente (perchè i sequel delle trilogie devono sempre essere un po' deludenti? eh karma?), ha totalmente soddisfatto le mie aspettative!
Le motivazioni di Lilian si comprendono pian piano, insieme alla causa della sua malattia e del suo cambiamento radicale; i personaggi che precedentemente avevano coperto il ruolo dei buoni di turni sveleranno i loro scheletri nell'armadio.
Lily dovrà riconsiderare di chi fidarsi, poichè nessuno sembra totalmente sicuro.
Nemmeno se stessa.

Dico solo un'altra cosa:
IBRIDI.

Se il primo libro vi è piaciuto dovete assolutamente leggere anche il seguito.

Voto: 7 1/2

lunedì 4 gennaio 2016

Zia Mame.



Titolo: Zia Mame
Autore: Patrick Dennis
Pagine: 354
Trama: Immaginate di essere un ragazzino di undici anni nell'America degli anni Venti. Immaginate che vostro padre vi dica che, in caso di sua morte, vi capiterà la peggiore delle disgrazie possibili, essere affidati a una zia che non conoscete. Immaginate che vostro padre - quel ricco, freddo bacchettone poco dopo effettivamente muoia, nella sauna del suo club. Immaginate di venire spediti a New York, di suonare all'indirizzo che la vostra balia ha con sé, e di trovarvi di fronte una gran dama leggermente equivoca, e soprattutto giapponese. Ancora, immaginate che la gran dama vi dica "Ma Patrick, caro, sono tua zia Mame!", e di scoprire così che il vostro tutore è una donna che cambia scene e costumi della sua vita a seconda delle mode, che regolarmente anticipa. A quel punto avete solo due scelte, o fuggire in cerca di tutori più accettabili, o affidarvi al personaggio più eccentrico, vitale e indimenticabile che uno scrittore moderno abbia concepito, e attraversare insieme a lei l'America dei tre decenni successivi in un foxtrot ilare e turbinoso di feste, amori, avventure, colpi di fortuna, cadute in disgrazia che non dà respiro - o dà solo il tempo, alla fine di ogni capitolo, di saltare virtualmente al collo di zia Mame e ringraziarla per il divertimento.






Devo ringraziare per questo acquisto la bancarella dei libri usati presente al mercatino di Natale che fanno da me ogni anno; avevo voglia di leggere qualcosa di un po' più articolato e retrò dei miei soliti generi, perciò quando mi hanno proposto questa edizione Adelphi a un euro (UN EURO!) non ho saputo rifiutare.
E ho fatto bene!
Zia Mame è assolutamente un concentrato di simpatia e situazioni comiche e inimmaginabili, sia grazie al personaggio narrato: questa zia Mame appunto, sia grazie anche al narratore: Patrick Dennis.
Ebbene sì, Edward Everett Tanner III, vero nome dello scrittore (posso comprendere il  perché abbia deciso di usare uno pseudonimo) ha deciso di usare il finto nome per il protagonista del suo libro, creando un'incomprensione se il libro fosse quindi autobiografico o meno, dubbio aumentato dalla "lettera" finale che zia Mame spedisce ai librai: 

"Caro librario,
quel ciantronello di mio nipote Patrick ha scritto un libro su di me che trovo estremamente scrurrile. E soprattutto per nulla veritiero. Pensa, racconta che una volta mi sarei fatta beccare nuda in un dormitorio di Princeton. Smentisco nel modo più categorico: non era Princeton, era Yale. Dunque, sappi che farò causa a Patrick. Farò causa all'editore. E, nel caso tu venda una sola copia del libro, farò causa anche a te
Baci baci baci,
Mame".

Questa lettera può già lasciar intendere che tipo di personaggio sia zia Mame, assolutamente vivace, piena di vita, eccentrica e esuberante.
E il fatto che ai tempi questa "lettera" fosse fatta passare per vera dallo stesso scrittore lascia presagire molto anche sul nostro Patrick Dennis, che non deluderà con la sua narrazione calma e così sincera da risultare ironica e divertente a sua volta.
Lettura leggera, scorrevole, rilassante e tanto tanto allegra; che permette di immergersi completamente nella vita americana della più stravagante donna degli anni Venti.

Voto: 8-